Sulla realizzazione della chiesa numerose sono le storie e le leggende che si tramandano da secoli.
E’ comunque un fatto straordinario che, in un periodo di carestie e di decadenza strategica ed economica di Seggiano, sia stata costruita questa opera grandiosa chiamando addirittura maestranze da Lugano.
E poi perché proprio lì?
Tutta la chiesa è molto bella ma straordinaria è la cupola, slanciata verso il cielo e, guardando da Seggiano, verso la vetta del monte Amiata.
La domanda che si pone l’osservatore curioso è ovvia.
“Come fanno a non cadere le tegole della cupola?”.
Per secoli hanno sopportato la tramontana sferzante, il sole pieno di agosto, il gelo e la neve d’inverno e sono lì, quelle più basse sono quasi verticali e sfidano le leggi della gravità.
La spiegazione sta nella particolare forma delle tegole che permette a ciascuna fila di sorreggere la fila sovrastante e di trattenere quella sottostante. Si tratta di terracotta realizzata a mano sulla base di un disegno messo a punto per cupole molto più grandi e famose.
Durante il restauro della cupola si è costatato che molte tegole si erano assottigliate per la naturale erosione degli agenti atmosferici, ma ancora mantenevano la funzionalità originaria. Quando poi si è trattato di sostituirne alcune e di garantirne la stabilità, si è deciso di ricorrere ai moderni tasselli di fissaggio.
Ma dureranno per altri 5 secoli?
Dalla rubrica “Seggiano Curiosa”
a cura della Fondazione Le Radici di Seggiano (visita il sito)