L’antica prepositura di San Bartolomeo è il risultato di una pesante ristrutturazione operata nell’Ottocento e di successive ristrutturazioni per cui poco rimane dell’impianto medievale primitivo. La chiesa anticamente doveva essere a capanna, ad una sola navata e a sette altari laterali. Nel 1938 venne restaurata dal sovrintendente architetto Egisto Bellini che fece costruire una facciata “in stile”e la modificò internamente dandole un impianto a croce latina, costruendo le navate minori e coprendole con volte a crociera, mentre quella centrate fu sistemata a capriate. Degno di nota è un polittico raffigurante la Vergine in trono col bambino e i Santi Bartolomeo, Michele Arcangelo e Giovanni Evangelista, notevole testimonianza della pittura trecentesca senese. Il polittico è stato attribuito a Matteo Bulgarini più noto come Maestro d’Ovile o Ugolino Lorenzetti, attivo nella seconda metà del sec. XIV. Questo polittico risulta incompleto a causa delle traversie che ha attraversato nel XVIII secolo quando l’opera fu nascosta durante i lavori di restauro e poi persa, per essere ritrovata incompleta solo nel 1924. Nell’interno anche un interessante Crocifisso del XIV Sec., una tela seicentesca con La Natività della Vergine e nella canonica due “testate di bara”di scuola senese della seconda metà del cinquecento. Recentemente è stato costruito un fonte battesimale in pietra tufacea, opera di uno scalpellino del luogo che ha ripreso le forme e lo stile di Donatello.