Il castello di Potentino sorge sulla riva destra del torrente Vivo, a pochi chilometri dal centro di Seggiano, e si raggiunge attraversando la suggestiva “Valle degli olivi”. Il castello è passato nel corso della sua lunga storia (la prima attestazione è del 1042) sotto numerosi proprietari. Nel 1209 è possedimento del Vescovo di Chiusi prima di sottomettersi nel 1213 a Siena. Il castello passa poi ad alcune famiglie senesi – tra i quali spiccano i Salimbeni che vi ospitarono Santa Caterina in viaggio per Montegiovi – allo Spedale di S.Maria della Scala e nel 1600 ai marchesi Bourbon del Monte e dopo circa tre secoli allo svizzero Antonio Hemmler. Recentemente è stato acquistato e restaurato dalla famiglia Greene, che ha dato nuova vita alle antiche tradizioni dell’edificio. Nel medioevo le vicende del luogo procedono parallele a quelle di Seggiano. Nel corso del XIV secolo Potentino diventa luogo di villeggiatura e centro di amministrazione di un’azienda agricola passando da una famiglia senese all’altra, ma conserva alcuni diritti feudali e una certa autonomia.
Visitando il Castello oggi è difficile individuare tracce del nucleo più antico e tutte le strutture sembrano far parte di una ricostruzione cinquecentesca con probabile ampliamento, realizzata dalla famiglia Venturi. Si giunge al cuore del castello attraverso un grande portale a bozze nella parte esterna che si apre su di un piazzale con di fronte il palazzo a forma di L. A sinistra rimane la chiesa di S. Antonio da Padova. Al centro del cortile un bellissimo pozzo cinquecentesco in travertino. La facciata della dimora signorile si caratterizza per la sua imponenza di effetto monumentale. Nel corpo principale s’innestano sul retro altre due ali del palazzo. Dall’atrio si accede ai piani superiori attraverso una scala monumentale. Singolari sono i camini soprattutto quello grandissimo della cucina e della sala principale al primo piano.
Per gran parte del secolo scorso rimane di proprietà di famiglie locali fino a giungere agli attuali proprietari che hanno restaurato il castello e creato nei dintorni uliveti e vigneti dai quali si ricava il “Sacromonte” del Potentino.