La via Armando Diaz è una delle poche strade larghe e praticamente pianeggianti. I seggianesi la chiamano il “Fossolungo” perché lì, nel Medioevo, c’era il fossato a protezione delle mura del castello.
C’e’ chi dubita che ci sia mai stata l’acqua, data la difficoltà a portarla lassù e mantenercela soprattutto nel periodo estivo. E poi, se un esercito nemico avesse assalito il castello fortificato di Seggiano, l’avrebbe svuotato in un attimo solo scavando un piccolo solco. Anche il castello di Potentino non aveva il fossato di protezione.
Più probabilmente, come per molte fortezze medievali, si trattava di un rigagnolo che raccoglieva tutte le acque di Seggiano e si gonfiava in periodi piovosi. La sua funzione di difesa militare, più che alla presenza di acqua era legata alla assenza di alberi ed altre strutture che potevano costituire un riparo per gli assalitori. Allo scoperto erano facile mira per gli arcieri ed i balestrieri dalla sommità delle mura.
Per lo stesso motivo anche sul lato nord “I Mori” non avevano vegetazione alta. Gli ulivi di oggi sono stati piantati quando Seggiano ha perduto la funzione strategica di caposaldo della Repubblica Senese ed era più utile adibire il terreno a ulivi e pascolo.
Dalla rubrica “Seggiano Curiosa”
a cura della Fondazione Le Radici di Seggiano (visita il sito)